Nanoparticelle di kesterite per celle solari a perovskite più stabili

I risultati della ricerca pubblicati tra i Recent HOT Articles 2025 della rivista Sustainable Energy & Fuels
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sole nuvole e struttura di cella solare

Un recente studio pubblicato sulla rivista Sustainable Energy & Fuels presenta un approccio alternativo per migliorare la stabilità delle celle solari a perovskite (PSC), un aspetto ancora critico per la loro applicazione su larga scala. Il lavoro è stato condotto da Elisa Fabbretti, Dott.ssa Vanira Trifiletti, Dott. Giorgio Tseberlidis, Dott. Alessandro Minotto, Prof.ssa Adele Sassella, Prof.ssa Simona Binetti del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con Swansea University (UK).

L’articolo, intitolato “Enhancing the stability of inverted perovskite solar cells through Cu2ZnSnS4 nanoparticles hole transporting material”, esplora l’uso di nanoparticelle di Cu2ZnSnS(CZTS) come materiale trasportatore di buche (HTM) in dispositivi PSC a struttura invertita. Il CZTS, già noto per le sue proprietà di trasporto di carica e la composizione priva di elementi tossici, è stato impiegato come alternativa inorganica agli HTM organici comunemente utilizzati. I risultati evidenziano un miglioramento della stabilità operativa dei dispositivi basati su CZTS rispetto ai dispositivi di controllo, sia in condizioni ambientali standard sia in presenza di umidità. In particolare, i dispositivi con CZTS hanno mostrato un aumento dell’efficienza nel tempo, a fronte di un calo nei dispositivi standard.

Per la rilevanza scientifica dei risultati, l’articolo è stato selezionato tra il 10% delle migliori pubblicazioni del 2025 su Sustainable Energy & Fuels ed è stato incluso nella raccolta “Recent HOT Articles 2025”. Il lavoro è inoltre presente sulla copertina del numero di marzo 2025 della rivista.