
Lo sviluppo di materiali innovativi è una delle forze trainanti per la transizione energetica. Una famiglia promettente è costituita dai sistemi compositi, cioè fatti dalla combinazione di due materiali diversi e legati tra di loro da una interfaccia. La chimica computazionale svolge un ruolo importante in questo campo, fornendo dettagli a livelli atomico sulla struttura, stabilità e sull’attività del sistema, correlando proprietà macroscopiche con la natura atomistica.
Esperimenti con il calcolatore possono predire la natura chimica dell’interfaccia e quindi aiutare ad ottimizzarne l’attività. Grazie a uno studio computazionale di un ricercatore del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca è stato sviluppato un metodo per la progettazione a livello atomistico di interfacce tra materiali.
In questo studio il Dr. Giovanni Di Liberto, uno dei membri del Quantum Chemistry Lab (QCLab), ha sviluppato in collaborazione con l’Universitat de Barcelona, un metodo computazionale per la determinazione ab-initio della struttura di interfacce costituite da materiali diversi.
I risultati della ricerca sono stati recentemente pubblicati su Nature Communications (Impact factor 17.694 - 2021 Journal Impact Factor, Journal Citation Reports (Clarivate Analytics, 2021)) con una comunicazione dal titolo "An unconstrained approach to systematic structural and energetic screening of materials interfaces”.