Sviluppati nuovi rivelatori di radiazioni nanotecnologici efficienti e ultraresistenti a radioattività estreme

I risultati della ricerca pubblicati su Nature Photonics

La rilevazione di radiazioni ionizzante, come i raggi X, raggi gamma o di particelle elementari come i neutroni ad alta energia è di fondamentale importanza in diversi settori quali la diagnostica medica per immagini, la sicurezza nazionale e industriale, il monitoraggio ambientale e l’esplorazione spaziale. Un rivelatore di radiazioni altamente scalabile a base di nanoparticelle di perovskite capace di interagire con la radiazione ad alta energia in modo efficiente e duraturo e di resistere agli elevatissimi livelli di radioattività presenti all’interno dei reattori nucleari e dei grandi acceleratori di particelle è stato progettato da un team del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca guidato dai Proff. Sergio Brovelli e Anna Vedda, in collaborazione con ENEA, l’Istituto dei Materiali per l'Elettronica e il Magnetismo (IMEM) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l’Università Jiao Tong di Shanghai.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati nell’articolo “Extreme γ-ray radiation hardness and high scintillation yield in perovskite nanocrystals” (DOI: 10.1038/s41566-022-01103-x) su Nature Photonics (Impact Factor 39.728, Journal Citation Report (Clarivate Analytics, 2021)).