Rivestimenti superidrofobici per tessuti a base di chitosano senza uso di PFAS

I risultati della ricerca pubblicati su Carbohydrate Polymers
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Rivestimenti superidrofobici per tessuti a base di chitosano senza uso di PFAS

In vista delle imminenti regolamentazioni restrittive sulle sostanze per- e perfluoroalchiliche (PFAS) da parte dell’Unione Europea, occorre ricercare materiali meno impattanti per l’idrofobizzazione di superfici. I polisaccaridi, e specialmente il chitosano, sono materiali alternativi interessanti perché facilmente filmabili e modificabili nella loro funzionalità, oltre che non tossici e biodegradabili.
I ricercatori del laboratorio Surface Engineering and Fluid Interfaces (SEFI Lab) presso il Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca, in una ricerca guidata dalla Dr. Irene Tagliaro e dal Prof. Carlo Antonini e in collaborazione con Massimiliano Mariani, Raziyeh Akbari, Marco Contardi, Maria Summa, Francesco Saliu e Roberto Nisticò hanno dimostrato la possibilità di utilizzare biopolimeri non tossici e sostenibili modificati per creare rivestimenti su tessuti.
Nello studio “PFAS-free superhydrophobic chitosan coating for fabrics” (DOI: 10.1016/j.carbpol.2024.121981), pubblicato sulla rivista scientifica Carbohydrate Polymers (Impact Factor 11.2, 2022 Journal Impact Factor, Journal Citation Reports (Clarivate Analytics, 2023)), è stata studiata l’applicazione di un rivestimento superidrofobico a base di chitosano su tessuti idrofobici e idrofilici (poliestere e acetato di cellulosa), tramite un trattamento termico solvent-free capace di assicurare sia l’adesione del rivestimento  sia l’ottenimento di ruvidezza superficiale, dimostrando che sia l’idrofobicità al tessuto è impartita da una combinazione tra nano- e micro-ruvidezza e composizione chimica del rivestimento. E’ stata studiata la durabilità del rivestimento e la sua degradazione per definire i composti rilasciati in seguito a degradazione termica. La biodegradabilità e la biocompatibilità su due linee cellulari sono state dimostrate, confermando che il rivestimento è sicuro per il contatto con la pelle. 
L’ambizione di questo studio è di aprire la strada allo studio di tessuti superidrofobici PFAS-free alternativi a limitato impatto sulla salute e l’ambiente e in futuro di rendere il processo di sintesi maggiormente sostenibile.